Ogni anno torna l’appuntamento con la Trasfigurazione, e noi non abbiamo mancato all’appuntamento, agevolati possiamo dire perché Domenica. E spero che anche i nostri fratelli in vacanza non abbiamo mancato oggi all’appuntamento con il nostro Signore. Ogni Domenica è una Trasfigurazione speciale, in cui siamo invitati insieme a salire con Gesù nel monte della fede per venire trasformati e conformati Lui. abbiamo bisogno di essere trasformati quando la vita ci chiede amore, speranza, pazienza…quando ci viene chiesto di assumerci la responsabilità dell’altro, quando attraversiamo momenti bui.
Abbiamo bisogno di un luogo e di un momento che ci faccia intravvedere la bellezza della fede, della vita; la bellezza sepolta in ogni cosa, in ogni avvenimenti.
Poi dobbiamo scendere dal monte, tornare nella vita, ma siamo diversi: occhi sempre nuovi, cuore sempre più grande; speranza e orizzonti sempre più ampi. Dice il salmo 35: alla tua luce vediamo la luce. Alla tua luce, vediamo. E’ necessaria la trasfigurazione e non dipende dalle nostre voglie…..ma da Cristo che ci chiama ogni domenica e noi con grande umiltà ci lasciamo condurre.
Trasfigurazione è l’Eucaristia; trasfigurazione è un incontro con la parola, un incontro di preghiera, un ritiro spirituale. Tutti momenti preziosi da vivere fino in fondo per conoscere – ci ha detto S. Pietro – la potenza della venuta del Signore; per radicarci nella fede; perché la fede non è una favola inventata, ma racconto di testimoni che prima di noi hanno fatto l’esperienza di Dio.
E dalla Parola che abbiamo ascoltato vorrei cogliere alcuni atteggiamenti concreti per vivere la Trasfigurazione: anzitutto camminare insieme….Pietro, Giacomo e Giovanni…nella fede si cammina insieme, in comunità. Certo, a volte anche in piccoli gruppi, ma i piccoli gruppi sono solo propedeutici, alla Comunità, ci aiutano ad essere comunità, ma non fermiamo al piccolo gruppo. Ogni domenica partecipando all’unico altare con altri fratelli, veniamo salvati dalla ghettizzazione!
Poi l’ascolto. Lasciarsi guidare, interpellare, fare in modo che la Parola entri nel cuore. Bisogna preparare l’ascolto, tuo e dei fratelli (puntualità, silenzio, attesa, attenzione, preghiera).
Infine, la perseveranza e la costanza. Daniele nella prima lettura dice che continuava a guardare….guardando ancora. La fede non può essere lasciata alla episodicità, al caso…. La perseveranza e la costanza vissute nelle visioni, nella salita, nell’ascolto e nel camminare insieme, consentiranno al Signore di darci la sua luce e la sua forza.
Sac. Nicola Ilardo
Fonte : Pagina Facebok Parrocchia San Giuseppe
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